Iniziative in difesa del Carcere di Trento.

 

Questa mattina (5 luglio) Salvatore Ferrari, vicepresidente della sezione trentina di Italia Nostra, ha incontrato a Verona l’architetto Maria Grazia Martelletto, funzionario della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Verona, alla quale ha consegnato i 2 dossier – in merito alla salvaguardia del vecchio carcere di Trento – elaborati rispettivamente da Italia Nostra e dalla delegazione di Trento del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).

Il 16 maggio scorso, infatti, dopo la nostra segnalazione, il dott. Renato Costa, direttore del Servizio Patrimonio architettonico e affari generali della Direzione Generale per i Beni architettonici e paesaggistici (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), con una nota (prot. n. 9316), aveva chiesto alla Soprintendenza di Verona di effettuare gli “accertamenti di competenza” in merito alla “decisione assunta dalla Provincia Autonoma di Trento di demolire il complesso carcerario – la cui costruzione risale alla seconda metà dell’800 – al fine di costruire nella stessa area la nuova sede unificata per gli uffici giudiziari”.

Il 16 giugno scorso, invece, Paolo Mayr, presidente della sezione trentina di Italia Nostra, ha consegnato all’addetto stampa del Ministro di Grazia e Giustizia, on. Clemente Mastella, la documentazione raccolta in questi mesi sulla vicenda. Sono in corso, inoltre, alcuni approfondimenti legali per verificare la legittimità e la correttezza delle determinazioni della Commissione Beni Culturali e del Dirigente del Servizio Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento, emesse tra il 1993 e il 2003.

Due sono, in particolare, le questioni aperte:
• la verifica della competenza in materia di tutela, conservazione, valorizzazione del patrimonio storico, artistico, ecc.. delle strutture provinciali nel caso di beni immobili, come il carcere di Trento (p.ed. 1271/2, C.C. Trento, P.T. 2462), di proprietà del DEMANIO dello STATO;
• il rispetto del comma 1 dell’articolo 3 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Leg. 42/2004), dove si parla della necessità di “un’adeguata attività conoscitiva” per la verifica dell’interesse o del non interesse storico-artistico di un bene.

Nel nostro caso i provvedimenti amministrativi rilasciati dalle strutture e dagli uffici provinciali sono privi di una relazione storico-artistica con le motivazioni relative al “non interesse storico-artistico” del carcere. E’ nostra intenzione, infine, chiedere al COMUNE di TRENTO, e in particolare alla Commissione Edilizia Comunale, di non rilasciare alla Provincia la concessione edilizia finalizzata alla demolizione del carcere.

Nei prossimi mesi, infatti, sarà depositato presso gli uffici e i servizi comunali il progetto definitivo relativo alla realizzazione del Nuovo Polo Giudiziario, elaborato dal gruppo di professionisti – guidato dall’architetto Pierluigi Nicolin – che ha vinto il concorso internazionale bandito dalla PAT nel 2005.

Per la Sezione Trentina di Italia Nostra
Il Presidente ing. Paolo Mayr
Il Vicepresidente con delega per i beni cultural dott. Salvatore Ferrari

Trento, 5 luglio 2007