Marmolada, eliski addio

di Leonardo Bizzaro

Dolomiti, storico accordo tra Mountain Wilderness e i proprietari degli impianti dell’area: niente più rotori sul ghiacciaio. E’ la fine di una contesa ventennale.

Elicotteri al bando sulla Marmolada. Le uniche pale che lassù potranno girare sono quelle del soccorso alpino e dei mezzi che riforniscono i rifugi. Dopo polemiche durate decine d’anni, finalmente un accordo tra la società funiviaria che gestisce gli impianti sul ghiacciaio della “regina delle Dolomiti” e gli ambientalisti di Mountain Wilderness. Una stretta di mano storica che non mette ancora fine agli scontri, anche legali, ma rappresenta il punto di partenza per una discussione comune sul futuro di un’area che ha ottenuto la certificazione dell’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Tra la famiglia di impiantisti Vascellari e i difensori della montagna non è mai corso buon sangue. Fin da quando, nel 1988, il blitz di un piccolo commando di Mountain Wilderness, guidato da Reinhold Messner e Alessandro Gogna, dimostrò come i gestori utilizzassero i canaloni che scendono dalla cima della montagna come personale discarica. Gli scontri sono continuati poi quando si scoprì che, per rendere più sicuro lo sci estivo, venivano riempiti alcuni crepacci con grandi quantità di polistirolo e ancora alla costruzione, sempre sul ghiacciaio, di una strada di servizio perché potessero salire le ruspe utilizzate per l’ammodernamento degli impianti. Fino all’ultima polemica sul progetto di un resort, poi fermato, che si sarebbe voluto costruire sulla Marmolada. Una guerra di azioni eclatanti e colpi di carta bollata che ha visto da una parte l’imprenditore Mario Vascellari, dall’altra il portavoce dell’associazione, Gigi Casanova, che abita proprio ai piedi della grande montagna, in val di Fassa.

Adesso la pace, ancora armata per il momento. Marmolada srl non darà più in concessione la piazzola di atterraggio degli elicotteri utilizzati per depositare gli sciatori. Vero che in fondo, per una società di impianti, gli elicotteri rappresentavano comunque la concorrenza, ma per usufruire di quell’area veniva versato un bel gruzzolo. L’accordo non si ferma qui, da gennaio si aprirà un tavolo di lavoro che non otterrà sicuramente lo smantellamento degli impianti, ma avrà comunque risvolti positivi sulla tutela e la difesa della montagna. Renata Tavernar, referente di Mountain Wilderness per il Trentino, sottolinea l’ottimo risultato: “La piazzola era l’unica possibilità concessa agli elicotteristi per trasportare gli sciatori, in altri posti non si può atterrare. Bloccata quella, comunque l’eliski si può dire vietato in Marmolada. E gli incontri già previsti per i prossimi mesi sono un’ottima base di trattativa. Perché non distruggere il massiccio non può che convenire anche a loro”.

Resta invece al palo, almeno per il momento, la richiesta alla Provincia di Trento, nata dal sito di appassionati di scialpinismo Over The Top, di vietare l’eliski e in generale l’uso turistico dell’elicottero su tutto il territorio, non solo nelle aree protette. La scorsa estate si sono raccolte migliaia di firme online, ma anche per questa stagione non se ne farà nulla.

(30 dicembre 2011) da REPUBBLICA.IT / VIAGGI