Egregio Presidente,
mi sento in dovere di scrivere queste righe in seguito a quanto avvenuto durante l’ultima assemblea del Comitato di Gestione del Parco di Paneveggio Pale di S. Martino. In tale occasione, oltre alla Sua nomina a Presidente, si è anche proceduto alla nomina dei nuovi rappresentanti delle Amministrazioni comunali in seno alla Giunta del Parco. Svolte queste incombenze ha preso la parola il dr. Sartori, direttore del Parco, per annunciare la sua potenziale nomina a direttore di un parco nazionale, nomina condizionata ad un suo assenso entro il 24 ottobre p.v..
Questa notizia è caduta nel silenzio: né Lei né alcuno degli astanti (se si esclude la vo-ce degli ambientalisti) ha, anche solo per cortesia, mostrato un segno di dispiacere o di preoccupazione per il futuro del Parco che siamo chiamati ad amministrare.
Il Parco, nel caso che il dr. Sartori accettasse tale nomina, si troverebbe quindi senza una guida e una memoria storica che possa aiutare noi amministratori, molti dei quali finora estranei alle vicende del Parco, nello svolgere al meglio il nostro compito.
È cosa risaputa che dalla sua istituzione il Parco di Paneveggio è molto cresciuto, diventando una realtà concreta e ben definita sia nella comunità locale che nazio-nale ed internazionale, trovando una sua collocazione anche in ambito scientifico. Chi è attento osservatore sa infatti delle numerose pubblicazioni, delle collaborazioni con atenei e del crescente numero di laureandi che svolgono il loro tirocinio o la tesi presso il Parco. Tutto ciò si deve in gran parte all’opera del dr. Sartori che in questi 14 anni ha saputo caratterizzare e delineare le linee guida lungo le quali il Parco si è mosso, in osservanza ai criteri per la gestione stabiliti dalla legge istitutiva dei parchi provinciali. Persona competente e professionalmente preparata ha permesso contemporaneamente che il Parco diventasse una realtà viva e presente nel territorio.
Molti giovani locali hanno avuto, grazie al Parco, la possibilità di trovare un impiego idoneo alle loro attitudini, molte strutture sono state recuperate e riqualificate. Molto denaro è potuto circolare ed essere utilizzato per salvaguardare un bene che è sì di tutti i residenti nei comuni del Parco, ma che non è un loro bene esclusivo perché, proprio per il suo elevato valore ambientale, appartiene ad ogni cittadino che ne voglia godere in modo rispettoso. Molti sono infatti i turisti che scelgono di trascorrere in questa zona le loro vacanze anche perché a conoscenza della presenza di un parco naturale. E moltissime sono le proposte turistiche offerte dagli Organismi e dagli imprenditori privati che propongono il Parco come un valore aggiunto.
La mia preoccupazione è che, nel caso il dr. Sartori si trovi costretto ad accettare la proposta del Ministro, il nuovo Comitato, la nuova Giunta e il nuovo Presidente del Parco perdano un punto di riferimento nella gestione accorta del patrimonio naturale e che, nell’attesa si trovi un sostituto idoneo alla carica di direttore, si resti in balia di interessi forti, ben rappresentati in seno agli organi istituzionali del Parco, non sempre conciliabili con le finalità per cui un Parco Naturale è stato istituito e che, purtroppo, possono minare il senso stesso della sua esistenza.
Distinti saluti.
Taziarga Lorenzet
rappresentante di Italia Nostra
Aggiornato il 25 ottobre 2005