Perché Malga Albi è da salvare – Intervento di Italia Nostra, Legambiente e WWF)

 

Mercoledì 1° marzo u.s. ha avuto luogo a Garniga Terme, su iniziativa delle minoranze consiliari, una serata dibattito dedicata all’esame del progetto di rifacimento di Malga Albi intrapreso dall’attuale amministrazione comunale.
Alla stessa erano presenti i rappresentanti delle tre Associazioni Ambientaliste W.W.F., Italia Nostra e Lega Ambiente. Sulla base delle risultanze e dei rilievi emersi nel citato incontro, le stesse ritengono di poter esprimere un meditato giudizio sull’argomento.

La Malga Albi è senza dubbio edificio di notevole valore storico ed ambientale. Citata nei documenti per la prima volta nel lontano 1654, ma presumibilmente assai più antica, essa rappresenta una delle rare testimonianze rimaste sul Bondone di struttura tradizionale in pietra, quale si può ancora ritrovare nel Trentino meridionale. La Malga appare perfettamente inserita nell’ambiente e risulta del tutto funzionale all’allevamento bovino ed all’alpeggio, attività per le quali essa è stata concepita. Essa è chiaro esempio di architettura spontanea e di valido uso dei materiali rinvenibili in loco, la pietra ed il legno. Il progetto patrocinato dall’attuale Amministrazione comunale di Garniga, presentato quale “ampliamento e ristrutturazione di Malga Albi”, prevede in realtà la totale demolizione degli attuali edifici -stalla e casara- e l’edificazione in loco di una struttura prefabbricata in legno di assai maggiori dimensioni, destinata all’attività alberghiera e alla ristorazione. La nuova “Malga Albi” verrebbe a presentarsi completamente diversa, estranea ai moduli costruttivi tradizionali del luogo e oltretutto incompatibile con la prosecuzione della monticazione.

È da rilevare come l’utilizzazione di elementi prefabbricati in legno non sembra il sistema migliore per garantire al nuovo edificio le caratteristiche di solidità e durabilità che l’altitudine ed il luogo richiedono. Il nuovo complesso viene presentato come destinato ad attività agrituristica. Nella realtà delle cose non esistono le premesse per la medesima, posto che non sembra esservi spazio per la produzione degli alimenti utilizzati per la ristorazione e che l’attività zootecnica sin qui praticata (con notevole competenza professionale) dovrà inevitabilmente fare posto all’indirizzo alberghiero. La nuova struttura ricettiva determinerà una moltiplicazione del traffico automobilistico, rendendo necessario il rifacimento dell’attuale modesta strada di accesso e ponendo le premesse per una nuova aggressione in direzione delle Viote. Le scriventi Associazioni ritengono che i superstiti valori storici ed ambientali del Monte Bondone, massiccio purtroppo in notevole parte degradato e banalizzato da un turismo anonimo e speculativo, debbano essere difesi con la massima determinazione.

Questo indipendentemente da una eventuale costituzione del progettato parco naturale, posto che quanto rimane da difendere e valorizzare mantiene comunque il proprio valore. La realizzazione del progettato intervento appare destinata a compromettere ulteriormente e gravemente la zona di Malga Albi e con essa l’intero Monte Bondone, in un settore delicato e di grande interesse. Le scriventi Associazioni denunciano il maldestro tentativo da parte dei proponenti di celare dietro false definizioni ed affermazioni, le loro vere intenzioni. Scorrendo infatti i documenti tecnici ed amministrativi si rimane allibiti leggendo che si vuole “salvaguardare e sviluppare il settore zootecnico”, che si vuole “sistemare e risanare lo stabile”, “valorizzare l’ambiente”, “operare una modesta sopraelevazione”, mentre in effetti ad un esame più attento, appare evidente che si intende espellere il settore zootecnico, raddoppiare il volume e, nella casara, la superficie ed il numero dei piani, introdurre tipologie costruttive anomale, modificare radicalmente la destinazione, potenziare la viabilità di accesso. Ciò considerato, Il W.W.F. Delegazione Trentino Alto Adige, Italia Nostra Sezione trentina e Lega Ambiente Circolo di Trento, giudicano inaccettabile la progettata eliminazione di Malga Albi e la sostituzione di questa con un nuovo complesso destinata all’attività alberghiera.

Per il W.W.F.
Delegazione Trentino Alto Adige
dott. Francesco Borzaga

Per ITALIA NOSTRA
Sezione Trentina
dott. ing. Paolo Mayr

Per Lega Ambiente
Circolo di Trento
dott. ing. Alberto Inzigneri

 
 Aggiornato il 25 aprile 2006