Nei giorni scorsi la stampa locale ha messo in evidenza i sovrabbondanti “regali natalizi” (svariati milioni di Euro), concessi dalla Giunta della Provincia Autonoma di Trento alle società funiviarie per realizzare nuovi impianti a fune, potenziare e ammodernare quelli esistenti e per le opere accessorie (si veda ad esempio l’invaso nella Piana di Nambino per l’innevamento artificiale).
A questo proposito il mese prossimo la sezione trentina di Italia Nostra valuterà l’opportunità di ricorrere alla Commissione europea per chiedere l’annullamento della decisione C (2003) 3888, che ha dichiarato compatibile con il Mercato Comune le agevolazioni previste dalla legge provinciale 35 del 15 novembre 1988 (aggiornata dalla Finanziaria 2003).
Viceversa gli organi di stampa non hanno evidenziato i tagli al Dipartimento Beni e Attività Culturali, previsti dalla manovra finanziaria approvata il 22 dicembre. Il settore “Cultura e Sport” risulta il più penalizzato – con una riduzione delle spese del 6,78% (compresi i fondi intersettoriali) rispetto al 2005 – seguito a ruota dal settore agricolo (-6,64%) e dalle politiche sociali (-5,31%), mentre i tagli per l’ambito delle “Infrastrutture per la mobilità e reti” sono pari allo 0,17 %.
Leggendo attentamente le cifre del bilancio si scopre, in realtà, che le risorse per lo Sport (che sono sommate a quelle della Cultura nelle tabelle di bilancio) per il 2006 sono state incrementate di ben 1.650.016 € rispetto all’anno in corso. I tagli, di conseguenza, sono tutti a carico del Dipartimento Beni e Attività Culturali e vanno sommati a quelli già operati nel bilancio 2005 (-2,5% della spesa corrente e -20% della spesa in conto capitale rispetto al 2004). Gli ambiti più colpiti sono, come sempre, le Soprintendenze.
Quella per i Beni Architettonici passa da € 12.140.861 del 2005 a € 9.976.873 del 2006 con una diminuzione di € 2.163.988 (- 17,82%); quella per i Beni Archeologici passa da € 4.083.006,47 (2005) a € 3.129.966,45 (2006) con una riduzione di 953.040, 02 (-23,24%); quella per i Beni Librari e Archivistici passa da € 1.929.000 (2005) a 1.709.000,00 (2006) con una riduzione di € 226.000 (-11,40%). Un leggero incremento (+ € 213.380, pari al 10,67%) lo registra la Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici, che vede aumentare le risorse finanziare da € 1.999.809,00 (2005) a € 2.213.189,00 (2006), a parziale risarcimento della pesante riduzione praticata nel 2005 (-59% rispetto al 2004). Aumentano anche i fondi per il Servizio Attività Culturali (+€ 536.730,64, pari a +1,55%), che potrà spendere € 35.153.000 al posto di € 34.616.269,36 del 2005 (ma erano € 38.147.301,09 solo due anni fa!).
A nulla sono serviti gli appelli a non ridurre gli investimenti in cultura, lanciati nei mesi scorsi da operatori e associazioni culturali, né sono stati attuati gli impegni contenuti in due ordini del giorno approvati dal Consiglio Provinciale nella seduta dello scorso 3 febbraio, che impegnavano la Giunta provinciale a “valorizzare ulteriormente il patrimonio dei beni culturali…, garantendo adeguati finanziamenti” e ad “assicurare il mantenimento delle attuali attività della Provincia nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali”!
Dalla cronaca delle audizioni presso la Seconda Commissione permanente (17 novembre 2005) non risulta che l’assessore Cogo abbia espresso qualche perplessità di fronte a questi nuovi tagli, limitandosi ad affermare che “gli investimenti finanziari del settore culturale si riflettono sul futuro della nostra società per cui devono essere programmati con lungimiranza” (! ?) (comunicato a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Provinciale).
E poi si continua a ripetere in seminari, convegni, incontri, conferenze, presentazioni di libri, che gli investimenti in cultura sono prioritari. Infatti!
Per la sezione trentina di Italia Nostra onlus
Paolo Mayr e Salvatore Ferrari
Aggiornato il 25 gennaio 2006